AVVOCATO CASSAZIONISTA UNA VITA DEDICATA ALL'ORDINE FORENSE - GIA' PRESIDENTE DELL'ORDINE DEGLI AVVOCATI DI SANTA MARIA CAPUA VETERE HA FONDATO LA FONDAZIONE CHE PORTA IL SUO NOME E SI CHIAMA F.E.St.

lunedì 26 novembre 2018

"UNIRE l'INDIVISIBILE"- RINNOVO DEL CONSIGLIO dell'ORDINE DEGLI AVVOCATI

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                                  UN VOTO RESPONSABILE
"UNIRE l'INDIVISIBILE" sembrerà una contraddizione ma in queste prossime elezioni di rinnovamento della compagine del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati  l'elettore deve darsi il compito di "UNIRE l'INDIVISIBILE".
ll giudizio dei colleghi che si incontrano frequentando le aule del Tribunale e dei Giudici di Pace sulla gestione del Consiglio dell'Ordine che nel 2012 innalzò il vessillo del "CAMBIAMENTO" è , a dir poco "negativa", ed i risultati scellerati dei guerrafondai è sotto gli occhi di tutti sia sui problemi circondariali che su quelli Nazionali.
Il Foro di S.Maria C.V.  nella graduatoria si ritrova sotto zero e sarà lunga e dura la strada della ripresa..
Si agitano vari raggruppamenti, che sorgono senza  programmi certamente per nascondere le loro responsabilità con gli evidenti risultati  del tradimento del voto al CAMBIAMENTO, che l'elettore aveva interpretato come innesto energetico della gestione UNIONE ma che invece  si è rivelato  la negazione personalistica di questa dimostrata dall'obiettivo di conquistare la FONDAZIONE che è una realizzazione, prima ed unica in tutta Italia,  sulla quale hanno messo gli occhi anche  ignoti estranei, cui bisogna risalire individuando anche  gli autori degli anonimi e loro mandanti che continuano a bombardare componenti dell'attuale Consiglio,fedeli agli scopi ordinistici,  senza ostentazioni di pubblicità ingannevole e violatrici della privacy,

Gli elettori  subirono all'epoca il fascino di  rinnovare le energie per raggiungere nuovi traguardi utilizzando la storia fulgida  ed i successi ottenuti dalla  gestione "UNIONE", che prendevano il nome  del Presidente dell'epoca,  ma che apparteneva alle sintesi della dialettica svolta da tutti i 15 Consiglieri che esprimevano sempre l'interesse dell'Avvocatura con apprezzamento anche in sede Nazionale, che mutuava le idee, tra cui quella dell'obbligatorietà della "formazione", per rendere competitiva la nostra categoria.

Lo scempio ha caratterizzato questo scorcio temporale di stravolgente  negatività, che dovrebbe essere relegata a  parentesi da dimenticare:  il voto è il mezzo che è attribuito agli Avvocati, che non potranno trovare oggi scusanti perchè l'errore segnerebbe questa volta il suicidio dell'Avvocatura che  ha sempre attinto dall'ingegno e dalle idee espresse dal nostro Foro.
La gestione fulgida della precedente conduzione UNIONISTA ha prodotto quelle invidie e gelosie deviate nell'odio, che il, voto dovrebbe  relegare nell'oblio.
Se il voto verrà espresso senza questa analisi scrupolosa, che rifiuta accattivanti abbracci e baci e releghi nel dimenticatoio i fomentatori di odio ed i guerrafondai, il Foro si S.Maria C.V. non riprenderà mai lo splendore offuscato dai belligeranti, che hanno la sicumera di ripresentarsi dopo avere distrutto quanto è stato realizzato in anni di duro ed amorevole lavoro, meritevole  di una presenza  nel Vostro Voto con la individuazione nella scelta di colleghi di assoluta libertà ed indipendenza ma soprattutto leali interpreti del "bene" dell'Avvocatura senza meschini interessi.
Ponete nel Vostro cuore gli artefici delle sintesi della gestione Unionista,  che seppero  resistere ai  malvagi attacchi  di coloro, che vi carpirono nel 2012  il voto ma che poi dovettero dimettersi dal Consiglio dell'Ordine, che non ebbe a condividere la linea  "extra  ordinem" che troverete ancora nascosta nella compagine dimissionaria  arroccatasi nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione FEST,salvo eccezioni

L'esempio fulgido di: INSERO ANGELO - ZAMPONE AUGUSTO -  RAUCCI ROSANNA - ZAZA d'AULISIO  ALBERTO - DI RESTA ANTIMO - PUGLIESE ANDREA -CARNIELLI GIANCARLO - CINQUE GENNARO -  BARRESI ROBERTO -  VELLUCCI ACHILLE - ELIA UMBERTO  BENCIVENGA ALBERTO - DI TELLA RAFFAELE - QUARTO ALFONSO deve essere annotato per le doti di serietà,ingegno,laboriosità riservatezza i cui risultati pur bistrattati ancora furono malamente utilizzati nei contrasti creati per la lotta "ad personam":
Ed allora passiamo ora spiegarci i l'ossimoro del titolo che vuole essere un messaggio agli elettori.
Non è concepibile un Consiglio disunito  che nei contrasti contraddice alla sua natura di indivisibilità ed è per questo che la responsabilità  del voto è quella di UNIRE pur in composizione dialettica la quale ritrova l' UNITA' della sintesi.
Ma se votassimo candidati,che impersonano l'ostilità preconcetta e creano situazioni conflittuali, certamente ci autolesioneremmo ed il nostro Ordine sfigurato non avrebbe ancora trovato il fondo per risalire.

L'imperativo cui l'elettore dovrebbe adempiere per "UNIRE l'INDIVISIBILE" sarebbe quello di scegliere il candidato  liberamente senza condizionamenti di personale amicizia,di rapporto professionale, di cortesia spesso omissivi  di una analisi sulla indipendenza del candidato nell'attuazione del giuramento, dell'Ordinamento Forense e nel  rapporto coi magistrati e coi  poteri dello Stato contro l'Anti Stato.
 Ora il sistema elettorale è impositivo di una dialettica in quanto prevede la scelta di maggioranza  (n.14 Consiglieri)e quella di minoranza (7 Consiglieri).
Ma  la minoranza non va inquadrata come opposizione ma come quota di impulso dialettico per produrre deliberati di sintesi.
Guai se si interpretasse la minoranza come opposizione preconcetta.
Il sistema elettorale, che esclude i voti di lista, ma prevede solo voti individuali, è anche salvifico di quei candidati che non hanno vissuto questo tormentato periodo e si ritroveranno raggruppati e propagandati in compagini non appropriate.
Il Consiglio deve giungere sempre a deliberati di sintesi di razionale dialettica nell'interesse superiore  dell'Avvocatura in  proiezione sociale
 Ed è per questo che l'opera dell'elettore è quella  di pervenire al voto con  scelta razionalmente oculata, evitando di lievitare l'odio e le ostilità, tralasciando gli abbracci e baci che in questo periodo abbondano,oscurando spesso i veri sentimenti che si trovano nel fondo dei Vostri cuori.
Sappiate quindi  "UNIRE l'INDIVISIBILE"ed allora il successo dell'AVVOCATURA UNITA sarà VOSTRO.
                                                                    La redazione

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domenica 4 novembre 2018

L'ERRORE DEL "CAMBIAMENTO" - RESPONSABILITA' dell'ELETTORE

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            ELEZIONI DEL CONSIGLIO dell'ORDINE 2019 -2022
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       Si approssima il termine di scadenza dell'attuale Consiglio dell'Ordine degli Avvocati e si passerà a gennaio 2019 a nuove elezioni per rinnovare i componenti che dovranno gestire nel prossimo quadriennio le sorti della nostra Avvocatura in un contesto che non è solo circondariale ma che si espande nell'universo Nazionale ed Europeo: E' tempo di analisi di mancati rendiconti politici della   "polis dell'Avvocatura" dal 2012 e dei fatti che si sono susseguiti che hanno sconvolto il gruppo "Avvocati per il Cambiamento" con le dimissioni dal Consiglio dell'Ordine degli integralisti legati al patto segreto della "lotta ad personam"  svelato dal Presidente della Fondazione  nella lettera di dimissioni dall'Ordine in cui si vantava delle sue bravate e conservava   la carica alla quale era stato prima destinato  dai suoi ex compagni dell'Ordine,  trasformando la Fondazione in una roccaforte elettorale;lo scopo perseguito con atti ostili  e persecutori era ed è estraneo allo Statuto   della Fondazione ed ai compiti demandati  al Consiglio di Amministrazione della Fondazione, che invece di ammutinarsi,doveva dare impulso e dedizione  alla "formazione dei Praticanti  e degli Avvocati"  che era sovvenzionata dall'Ordine con la elargizione della dotazione annuale evitando di attribuirsi il vanto della gratuità in violazione del "dovere di verità" e di proclamare la propria autonomia gestionale di una scatola vuota  allorchè la supervisione  e controllo della formazione per legge è devoluta al Consiglio dell'Ordine degli Avvocati.
L'Unione Avvocati che  ha scritto la storia incancellabile dell'Ordine  di S.Maria C.V. perseguendo ed attuando lo scopo dell'unità  aveva inteso l'avvento del "Cambiamento" come necessario apporto "ad  meliorandum" ed alla virtuosità forense della colleganza e del valore della tradizione , che tesorizzano  le diversità per lo scopo comune.
Il Cambiamento,invece, si rivelò inspiegabilmente  un plotone di esecuzione nei confronti del precedente Consiglio e della Fondazione Elio Sticco, che però si è ad oggi decimato tanto che l'originario gruppo richiamato nelle dimissioni Mirra ridotto a cinque nell'attuale Consiglio si trovano in dissenso con gli integralisti che però si sono impossessati del Consiglio di Amministrazione della Fondazione che gestiscono sottraendosi alla supervisione e controllo sulle formazioni attribuito per legge al  Consiglio dell'Ordine e continuando  a vantarsi della esecuzione  del " patto scellerato" di lotta  "ad personam" concluso nel 2009 e trasformando la Fondazione in un fortilizio elettorale.
L'armonia tra i due Enti  insieme alla intera gestione Unionista  è un ricordo che dovrà essere presente agli elettori nella espressione del prossimo voto.
L'Avvocatura non potrà essere perdente nelle prossime elezioni e l'elettore non avrà più scusanti nell'esercizio della propria  responsabilità avendo piena conoscenza dei colleghi susseguiti nelle gestioni dal 2012 ad oggi  e delle condizioni in cui si ritrova la nostra Avvocatura,  non  per responsabilità degli eletti ma certamente per responsabilità  degli elettori troppo faciloni nel dispensare fiducia.
 La scienza pratica dell'avvocato è quella che analizza l'essere in quanto azione nella finalità del raggiungimento della perfezione dell'etica e della politica forense per il bene dell'Avvocatura in cui deve vivere il bene personale.
Nel prossimo voto dovrà essere presente nel votante  lo splendore  della precedente gestione UNIONISTA, che resta un solido vanto Nazionale, che non solo resiste ma si ingrandisce per la pochezza di questi fomentatori di odio, che si vantano perfino di avere fatto perdere al nostro Ordine il delegato Nazionale nel Comitato della Previdenza Forense con l'aiuto di un crumiro, che si è prestato alla cattiveria .
Ora l'elettore dovrebbe sentirsi nel dovere morale di riparare ai precedenti errori nel proprio esclusivo interesse senza indulgere alle fuorvianti richieste amichevoli.