********************* L'AVVOCATURA! QUESTA SCONOSCIUTA
RECUPERIAMO LA IDENTITA'
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E' stata inaugurata la nuova sede del Tribunale civile di S.Maria C.V. con una solenne celebrazione alla quale hanno partecipato tutti e vi è stato un coro di consensi e di elogi generali da parte delle Autorità,Magistratura,funzionari ed operatori del diritto.
L'Avvocatura è intervenuta dando atto al Presidente del Tribunale dr.Gabriella Maria Casella che ha coraggiosamente e perseverantemente perseguito lo scopo con successo; l'elogio è stato calibrato da elevato discorso augurale del Presidente dell'Ordine Forense,avv.Adolfo Russo, che si è ispirato all'armonia tra tutti gli operatori del diritto senza trascurare la fronda degli abituali contestatori forensi cui ha ricordato il senso dei limiti che impone la militanza forense di cui l'Avvocatura deve imporsi l'osservanza.
La storia del nostro Ordine dovrebbe essere "magistra vitae" per la nostra Avvocatura e difatti quella storia dovrebbe insegnare che la conflittualità è un cancro da estirpare e che la intellettualità è dialettica propositiva unificante e non irrazionale belligeranza.
Era prevedibile che la Nuova sede giudiziaria innestata su un edificio militare nel rodaggio avrebbe incontrato disfunzioni conseguenti alla diversa destinazione sulla quale gli organi preposti interverranno ma ancora riemerge la stupida contrapposizione che addita la responsabilità del Consiglio dell'Ordine sul quale si addossa perfino il "blocco della marcia dell'ascensore con 5 colleghi rimasti chiusi dentro".
Un fatto grave che non si sarebbe dovuto coprire di ridicolo nella assurda individuazione della responsabilita. del Consiglio ormai "bersaglio" permanente degli inconsolabili esclusi per incompatibilità dalla passata competizione elettorale.consacrata in sentenza della Suprema Corte di Cassazione
Ma ormai vi sono ricercatori abituali della responsabilità di un Consiglio composto di 21 Consiglieri dell'Ordine,che sasrebbero stati scelti come "elite" della categoria e che anche suddivisi in 14 + 7 = 21 non sono stati eletti per scendere in un "arena di combattimento" ma per lo svolgimento di serena dialettica protesa a sintesi per il vantaggio ed interesse della classe forense.
Invece gli iscritti e votanti non sanno che 9 consglieri hanno elevato l'ascia di guerra ostinatamente classificatasi di "opposizione" irrazionale tanto da rifiutare di collaborare e di partecipare a Commissioni propulsive ma solo in cerca di trovare "il pelo nell'uovo" per contestare ed ostacolare il lavoro Ordinistico.
Invero l'attuale maggioranza del Consiglio dell'Ordine,esclusa la minoranza dichiaratasi opposizione, si è resa conto che i precedenti Consigli si sono trovati di fronte al Nuovo Ordinamento Forense che va studiato,interpretato ed applicato ed infatti mancando norme transitorie vi sono state difficoltà per i Consigli precedenti,difficoltà che investono anche gli attuali contestatori ed infatti il Nuovo Consiglio è in ritardo per il "bilancio consuntivo 2018" del precedente Consiglio dell'Ordine e del "bilancio preventivo 2019" in quanto non era stato in precedenza nominato il "Collegio dei revisori" secondo l'art.31 del Nuovo Ordinamento Forense (Legge n.247 del 31 dicembre 2012).
L'articolo prevede che i tre membri effettivi ed un supplente vengono nominati dal Presidente del Tribunale tra gli avvocati iscritti al registro dei revisori contabili.
Per evitare la minacciata e prteannunciata eccezione di nullità del bilancio si è dovuto attendere la nomina da parte della Presidenza del Tribunale dei revisori dei conti tra gli avvocati che risultavano iscritti inel registro dei revisori contabili ed il Consiglio dell'Ordine è in attesa del parere dei revisori nominati dalla Presidenza del Tribunale.
A breve quindi sarà convocata l'Assemblea degli iscritti per l'approvazione del bilancio, ma ancora la fronda di "permanente contestazione" fomenta gli iscritti contro il bilancio che è solo uno strumento tecnico cui i "Consiglieri" qualificatisi di opposizione permanente avrebbe dovuto dare il loro apporto costruttivo e segnalare eventuali irregolarità tecniche per corregerle, piuttosto che propagandare l'opposizione al bilancio, fuoriuscendo dal contesto forense che per la prima volta segnerebbe il traguardo dell'osceno e della barbarie.
La classe non si spiega la ragione di tanto irrazionale accanimento, peraltro non addebitabile all'attuale Consiglio,che certamente non sarebbe responsabile delle carenze non proprie, ma lodabile per sistemare senza "j'accuse" la situazione.
Da una indagine fra gli iscritti è emersa la ragione trasversale che trova la centralità nei candidati che per incompatibilità sono stati estromessi dalle precedenti elezioni e che ritengono che con la mancata approvazione del bilancio l'attuale Consiglio sarebbe sciolto e che vi sarebbero nuove elezioni alle quali sarebbero ammessi i precedenti esclusi.
Dobbiamo deludere i fomentatori perchè l'attuale Consiglio non ha alcuna responsabilità, compresi i cari Consiglieri oppositori, che certamente non sono stati votati per becere battaglie; inutile quindi coltivare sogni irreali ed illogici di fronte ai quali vi è necessità che l'avvocatura sappia riguadagnare la propria identità e non cadere nella sirena dell'irrazionale, che ha perso il treno e cerca di trovare seguaci nella perdizione.
L'augurio che non si perda ,invece,la nostra Avvocatura che deve ritrovare nella sua storia l'unità quale suo presente in proiezione del proprio futuro.
La redazione
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