L'EROISMO DELL'IMPROVVISATO VOLONTARIATO DI PACE.
UNA INIZIATIVA SEGNATA DA ANTICIPATO FALLIMENTO PER CUI IL PREMIO NOBEL PER LA PACE MESSO IN PALIO NON SAREBBE STATO ASSEGNATO:
IL VOLONTARIATO TROVAVA IN UN SOLO PARTECIPANTE LA COMPLETA IMPARZIALITA' E LA SERENITA' DI INTERVENTO.
IL PROBLEMA NON E' STATO POSTO ED AFFRONTATO NEI TERMINI GIUSTI QUALE LA REALTA' IMPONEVA:
INVERO LA GESTIONE DEGLI " AVVOCATI per IL CAMBIAMENTO" AVEVA DICHIARATO GUERRA ALLA PRECEDENTE GESTIONE IMPERNIATA SU L' "UNIONE degli AVVOCATI" così: a) perdendo la imparzialità quale requisito indefettibile del governo dell'Avvocatura; b) sostituendo all'interesse generale quello privato espresso dall'avv.Raffaele Boccagna la cui moglie avanzava pretese nei confronti della Fondazione e del Consiglio; e c) riducendo l'attività Consiliare del triennio in una sequenza di deliberati bellici contro la precedente gestione Unionista per distruggere la Fondazione e la Scuola di Formazione .
Tale aggressione ha generato varie cause civili, amministrative, e penali configuranti comunque gravi violazioni deontologiche che vanno valutate dall'elettore nella espressione del voto indipendentemente dai giudizi dei magistrati
Ed allora gli Avvocati si domandano come si possa pervenire ad una "lista unitaria" senza eliminare prima i conflitti?
Questo il rilievo formulato dall "UNIONE AVVOCATI" nella iniziale riunione nello studio dell'avv.Vincenzo Petrella in Caserta, ove si evidenziava il colpevole ritardo degli Avvocati di notevole caratura a comporre la guerra dichiarata dagli Avvocati per il cambiamento.
L'UNIONE AVVOCATI,partendo da tale premessa,faceva notare che l'incontro avrebbe dovuto analizzare le cause della guerra per puntare alla eliminazione del conflitto e quindi giungere alla pace . Senza soddisfare detta pregiudiziale l'ìncontro si sarebbe rilevato una "fiction" per favorire gli Avvocati del Cambiamento, che avevano bisogno di distrarre l'elettore dalla scellerata amministrazione, che quel poco di buono che si salva ha copiato dalla precedente gestione (riduzione dei contributi ordinistici - nomina dei Senatori dell'Ordine - simulacro sul processo civile e penale - media conciliazione - la inopportuna festa degli auguri ecc).
La disponibilità dell'UNIONE AVVOCATI di fare un passo indietro nel superiore interesse generale non ha trovato l'eguale corrispondenza da parte degli Avvocati per il Cambiamento ormai incollatosi alla sedia ordinistica in pieno contrasto con la denominazione.
Certamente sarebbe stato dovere dei generatori dei conflitti porre a disposizione la rinuncia al prosieguo di una gestione abbandonando la sete di potere,cui è stato trasformato il servizio a favore del FORO relegato all'ultimo posto della classifica Nazionale e quindi condividere la disponibilità dell'UNIONE AVVOCATI che era condizionata ai passi indietro dei guerrafondai.
Ed infatti si susseguono gli inutili incontri escludendo l'UNIONE AVVOCATI,la quale aumenta i propri consensi per la coerenza e per il coraggio di opporsi ad una gestione clientelare ed incompatibile per il deficit di imparzialità aggravato da interessi particolari cui oggi aggiunge il sospinto clientelismo ,che costituisce l'accusa specifica del dimissionario Boccagna, rivolta nei confronti della gestione della Consigliera, che ancora gestisce la segreteria dell'Ordine laddove si sarebbe dovuta dimettere dal Consiglio insieme al Presidente ed altri sodali per atti sui quali l'elettore dovrà essere informato e portare il proprio giudizio con il voto.
Il "blog"ha trattato in precedente articolo il tema della sepoltura della nostra Avvocatura e certamente siamo chiamati ad una seria riflessione sulla comparizione dello stile ed i risultati tra due gestioni che hanno portato allo estremo un conflitto che non doveva nemmeno sorgere e che al sorgere doveva essere composto con l'intervento con gli autorevoli senatori del Foro, cui gli AVVOCATI per il CAMBIAMENTO si sono sempre sottratti imperversando con cattiveria.
L'augurio che vi sia un "natale" dalle urne !
%%%%%%%%%%%%%
IL VOLONTARIATO TROVAVA IN UN SOLO PARTECIPANTE LA COMPLETA IMPARZIALITA' E LA SERENITA' DI INTERVENTO.
IL PROBLEMA NON E' STATO POSTO ED AFFRONTATO NEI TERMINI GIUSTI QUALE LA REALTA' IMPONEVA:
INVERO LA GESTIONE DEGLI " AVVOCATI per IL CAMBIAMENTO" AVEVA DICHIARATO GUERRA ALLA PRECEDENTE GESTIONE IMPERNIATA SU L' "UNIONE degli AVVOCATI" così: a) perdendo la imparzialità quale requisito indefettibile del governo dell'Avvocatura; b) sostituendo all'interesse generale quello privato espresso dall'avv.Raffaele Boccagna la cui moglie avanzava pretese nei confronti della Fondazione e del Consiglio; e c) riducendo l'attività Consiliare del triennio in una sequenza di deliberati bellici contro la precedente gestione Unionista per distruggere la Fondazione e la Scuola di Formazione .
Tale aggressione ha generato varie cause civili, amministrative, e penali configuranti comunque gravi violazioni deontologiche che vanno valutate dall'elettore nella espressione del voto indipendentemente dai giudizi dei magistrati
Ed allora gli Avvocati si domandano come si possa pervenire ad una "lista unitaria" senza eliminare prima i conflitti?
Questo il rilievo formulato dall "UNIONE AVVOCATI" nella iniziale riunione nello studio dell'avv.Vincenzo Petrella in Caserta, ove si evidenziava il colpevole ritardo degli Avvocati di notevole caratura a comporre la guerra dichiarata dagli Avvocati per il cambiamento.
L'UNIONE AVVOCATI,partendo da tale premessa,faceva notare che l'incontro avrebbe dovuto analizzare le cause della guerra per puntare alla eliminazione del conflitto e quindi giungere alla pace . Senza soddisfare detta pregiudiziale l'ìncontro si sarebbe rilevato una "fiction" per favorire gli Avvocati del Cambiamento, che avevano bisogno di distrarre l'elettore dalla scellerata amministrazione, che quel poco di buono che si salva ha copiato dalla precedente gestione (riduzione dei contributi ordinistici - nomina dei Senatori dell'Ordine - simulacro sul processo civile e penale - media conciliazione - la inopportuna festa degli auguri ecc).
La disponibilità dell'UNIONE AVVOCATI di fare un passo indietro nel superiore interesse generale non ha trovato l'eguale corrispondenza da parte degli Avvocati per il Cambiamento ormai incollatosi alla sedia ordinistica in pieno contrasto con la denominazione.
Certamente sarebbe stato dovere dei generatori dei conflitti porre a disposizione la rinuncia al prosieguo di una gestione abbandonando la sete di potere,cui è stato trasformato il servizio a favore del FORO relegato all'ultimo posto della classifica Nazionale e quindi condividere la disponibilità dell'UNIONE AVVOCATI che era condizionata ai passi indietro dei guerrafondai.
Ed infatti si susseguono gli inutili incontri escludendo l'UNIONE AVVOCATI,la quale aumenta i propri consensi per la coerenza e per il coraggio di opporsi ad una gestione clientelare ed incompatibile per il deficit di imparzialità aggravato da interessi particolari cui oggi aggiunge il sospinto clientelismo ,che costituisce l'accusa specifica del dimissionario Boccagna, rivolta nei confronti della gestione della Consigliera, che ancora gestisce la segreteria dell'Ordine laddove si sarebbe dovuta dimettere dal Consiglio insieme al Presidente ed altri sodali per atti sui quali l'elettore dovrà essere informato e portare il proprio giudizio con il voto.
Il "blog"ha trattato in precedente articolo il tema della sepoltura della nostra Avvocatura e certamente siamo chiamati ad una seria riflessione sulla comparizione dello stile ed i risultati tra due gestioni che hanno portato allo estremo un conflitto che non doveva nemmeno sorgere e che al sorgere doveva essere composto con l'intervento con gli autorevoli senatori del Foro, cui gli AVVOCATI per il CAMBIAMENTO si sono sempre sottratti imperversando con cattiveria.
L'augurio che vi sia un "natale" dalle urne !
%%%%%%%%%%%%%
Nessun commento:
Posta un commento