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UN VOTO COSCIENTE per il FUTURO dell'AVVOCATURA
Siamo prossimi alle elezioni forensi e scegliamo insieme il Futuro Presidente dell'Ordine Forense che deve essere circondato da "unità di intenti"
L'elettore diventa "artefice responsabile del risultato elettorale"e quindi vi è necessità di riflessione perchè la "governance" sarà frutto della responsabilità del votante-
Nel prossimo voto dovrà confluire la critica che ogni avvocato ha espresso nella frequenza delle aule giudiziarie e tornare indietro quando inebriati dalle menzogne non distinsero gli idealisti del principio del "cambiamento" ,che si è inverato in interpretazione della Suprema Corte di Cassazione, recepita da Decreto Legge da quelli che intesero nascondere la loro cupidigia di potere dietro quell'ideale per poi oggi ammainare la bandiera del "cambiamento" per mettersi "contro la legge".
Un analisi che va finalizzata a correggersi e certamente senza scopo punitivo senza però tacere su i comportamenti che meritano la giusta notazione
Il merito va attribuito a chi riconoscendo la purezza del principio ideale del "cambiamento", divenuto regola, ha inteso rinunciare alla "candidatura" delle prossime elezioni dando l'esempio da "Presidente dell'Ordine" di coerenza e di correttezza.
Tale lodevole atto si è ritrovato di fronte ad una presa di posizione contrastante da parte di "ex sostenitori del "principio del cambiamento".,
L'Avvocatura si è trovata di fronte ad un proclama sbalorditivo i da parte di pseudo sostenitori
del "cambiamento", che ha lasciato tutti attoniti e sbalorditi che suona una sfida alla legge perchè annuncia la volontà di tre "incandidabili ed ineleggibili" di mantenere ferma la loro candidatura senza spiegazione.
La irrazionale "violazione di legge" si presenta come un comportamento protervo per conservare un "potere"
Il proclama non spiega quali le ragioni della manifestata "violazione di legge" per cui lo stesso andrebbe a configurare un protervo comportamento scaturito dall' attaccamento al potere espresso dall'impadronirsi della FONDAZIONE FEST trasformata in un fortilizio elettorale.
Non è certamente tale atto di buon auspicio per le prossime elezioni che sorge in conflitto tra "ex sostenitori del cambiamento" con la "incandidabilità" e la "ineleggibilità" consacrata legislativamente. .
Una contraddizione che svuota la compagine che, non più ignara, viene coinvolta in quel "pactum sceleris".ad personam di cui si attende si faccia ammenda.
Ed allora si dovrebbe prendere spunto dal "principio di incandidabilità ed ineleggibilità " per trovare la via maestra di una elevazione e cominciare da zero così "scegliere insieme i nuovi Consiglieri ed il Nuovo Presidente ed a me dare il piacere di vedere l'Avvocatura Unita .
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