Al capezzale della morente la
preparazione dei 
funerali nella riunione forense indetta 
dall’avv.Enzo Petrella 
La
 sera di giovedì 20 novembre 2014 in
Caserta nello studio  dell’avv.Vincenzo
Petrella  si è tenuta una riunione  nel pregevole tentativo di unificare le
liste  nelle prossime elezioni forensi promosso
dal titolare dello studio
Il prof.Alfredo De Marsico nel
lontano  Congresso Nazionale di Perugia
aveva evocata l’immagine degli Avvocati riuniti al capezzale della Avvocatura morente
ed oggi invece ci si è riuniti per preparare i funerali alla deceduta.
La riunione infatti ha inteso
rievocare il passato con discorso funebre,  il cui ruolo è stato assunto  dall’avv.Pierluigi Basile che,contornato dai
suoi sodali, ha imbracciato il fucile kalashinikov cominciando a sparare
menzogne e qualificando aggressore la vittima con il compiaciuto silenzio degli
astanti che consacravano la celebrità del Mentore del Consiglio dell’Ordine;
una scena inqualificabile della sintesi dei contrari , che trova nel silenzio degli astanti  la propria unità  contro Sticco, che invece accumula energie dalla
lotta spietata dei 13  “Avvocati per il
Cambiamento”  paludati Consiglieri
dell’Ordine  attraverso la
denigrazione, diffamazione e menzogne trasformate  in arrogante ostilità, di cui
il Mentore è significativo emblema.
La riunione di intellettuali ,che
non hanno reagito alla volgare  impostura
del mentitore,  ha provocato la giusta protesta
 dell’avv.Sticco ,il quale,  uscito dalla bara in cui lo si voleva
seppellire da vivo, ha trovato la forza ed il coraggio di evidenziare il
mendacio sul  "contenzioso" procurato dagli
“Avvocati del Cambiamento” con la guerra 
dichiarata alla precedente gestione Consiliare a Presidenza Sticco, che ne era la parte lesa .
Il conto di questa scellerata gestione, che vede come ultimissimo atto la occupazione della Fondazione, dovrà, quindi, essere pretesa dagli elettori con il voto unitario, che dovrà imporre quella UNITA' che nessuno degli autorevoli avvocati del nostro Foro è riuscito a trovare ed imporre nel triennio di "mala gestio".
Al messaggio iniziale sopra riportato, altri ne sono seguiti ma le risposte erano rappresentate da deliberati di guerra contro Sticco e la Fondazione.
La utopia della lista unica trovava l'ostacolo della guerra dichiarata dagli AVVOCATI per il CAMBIAMENTO, presenti che, a mezzo del Mentore, confermavano di volere continuare la guerra e di volere coinvolgere la lista degli "AVVOCATI in ORDINE " sulle loro posizioni..
 Era evidente che la "lista unica" avrebbe avuto come presupposto la condizione della  eliminazione del conflitto ma con la filippica del Mentore ( forse più appropriatamente Mentitore),questa soluzione era fallita per cui il conduttore della riunione avrebbe dovuto prendere atto di tanto e passare a saggiare la ipotesi della unione delle altre liste non governative e pacifiste,ma critiche della gestione già conclusa
L'abbandono della riunione dell'avv.Sticco e dell'avv.Rosanna Raucci,e  la continuazione della riunione senza che sia stato emesso alcun comunicato dell'esito ha creato il sospetto che quella riunione avrebbe dovuto isolare la lista di UNIONE
L’avv.Sticco aveva con
chiarissima sintesi evidenziato che la necessità e condizione di una lista
unitaria sarebbe quella di comporre i conflitti, ma la filippica del Mentore ha
escluso che si potesse ragionare con coloro che per odio hanno condotta una
guerra dannosa per l’Avvocatura, con la lesione della propria immagine oltre che delle risorse economiche.
Esclusa la possibilità della lista unica per il rifiuto dei Consiglieri uscenti, sarebbe rimasta aperta la unificazione delle liste non governative e contrarie alla guerra; la riunione avrebbe richiesto un aggiornamento per la mancanza della lista "Avvocati insieme"  a meno che gli "Avvocati in Ordine" siano stati propensi ad accogliere frammenti dei Consiglieri uscenti e loro sodali per la mimetizzazione.
Va sottolineato che non è stato fornito l'elenco degli invitati che avrebbe fatto capire lo scopo dell'improvvisato incontro.
La conclusione di Sticco, che aveva  fatto scattare la bussola al Mentore, sarebbe stata quella di pervenire ad una lista unitaria mettendo in pausa gli attuali componenti del Consiglio e procedere alla unione dei candidati che avrebbero garantito la eliminazione del contenzioso facendo così sostare anche la vittima della guerra che punta soprattutto a recuperare serenità e funzionalità dell'organo di rappresentanza..
In tale difficile situazione la competizione elettorale non
richiede improvvisazioni e retorici programmi, ma la pregiudiziale eliminazione dei conflitti per  cui l’UNIONE prescinde  dalle cariche precostituite,  essendo tutti disponibili per i meritevoli, prediligendo la urgente unione delle liste in campo
E Sticco ? 
Sticco è stata sempre persona
pacifica e dedita al benessere dell’Avvocatura, nonché  fautore della concordia e quindi siamo
convinti che  lavorerà certamente  per la  comune  serenità  e concordia per il recupero dell’irrazionale
dissenso, che trasformato in guerra, ha prodotto la perdita del significato
profondo della "colleganza"che si sostanzia nella "fratellanza".
Sarà questo forse un altro sogno, ma l’elettore potrà con la giusta scelta, risolvere il problema sul quale  nel triennio si sono assentati gli autorevoli colleghi che però nel segreto dell'urna, potranno esprimere il loro dovere di verità e fedeltà all'Avvocatura affidando agli eletti l'impegno di risolvere le controversie senza ritorsioni ed il recupero della funzionalità e serenità, ricordando che vi è anche la soluzione dello scioglimento del Consiglio, se si venisse meno a tale impegno.
Ed allora nel segreto dell’urna
si  dovrà esprimere  col  voto unitario la volontà che vada eliminata la
conflittualità per dare spazio ai macro e micro problemi dell’Avvocatura e   dare a
Sticco ancora la possibilità di fornire  la prova della grandezza del suo cuore nei
confronti di chi ha sbagliato  ai danni
dell’Avvocatura, costringendolo a volta 
alla  difesa spinta oltre e fuori dei suoi sentimenti 
Passa all’elettorato quindi la
soluzione della funzionalità del Consiglio e la eliminazione del contenzioso, onde potersi dedicare ai macro e micro problemi dell’Avvocatura
Affidare a
Sticco  con il voto unitario l’impegno di
ripristinare l’UNITA’ della classe,significa che il voto dovrà essere libero e
cosciente senza coercizione psicologica dei Consiglieri uscenti, ma presenti presso il seggio elettorale,col fiato sul
collo dell’elettorato costretto a passare sotto il tunnel dei Consiglieri uscenti e della Consigliera Segretaria accusata di attività affabulatrice del consenso da parte  del Consigliere dimissionario.
L’elettore saprà scegliere tra la
guerra e la pace, tra l’oscurità e la luce. Il passato ha saputo sempre
interpretare il futuro ed ha saputo avere la forza di sopravvivere e reagire
contro la valanga distruttrice degli Avvocati per il Cambiamento, pur confidando nella pacifica cordiale e
razionale soluzione della guerra dichiarata e condotta con ferocia,  malgrado i responsabili inviti a non ledere la immagine dell'Avvocatura con ostilità preconcetta..
Non ci pronunciamo sulle liste
improvvisate da colleghi di indiscutibile e provata cultura giuridica,  ma la cultura ed esperienza ordinistica è
cosa diversa.
Altrettanto dobbiamo dire di colleghi che hanno saputo monetizzare
la propria professionalità di studio, ma per tale tale impegno, non hanno avuto
il tempo di girarsi indietro per vedere i pianti degli avvocati in difficoltà
economiche.
Alla funzionalità dell’ Organo di
Rappresentanza, trascurato dai candidati già entrati in competizione, sono
legati tutti gli altri problemi ben noti a chi travaglia giornalmente nei corridoi delle
file e del pianto.
L'UNIONE resta impegnata come nel contesto, pena le dimissioni o lo scioglimento in caso di inadempienza.
                                                                         La Redazione.
L’articolo Redazionale trova l ‘
approvazione dell’avv.Sticco il quale ha tenuto a precisare che continuerà a
trattare degli errori che ritiene siano stati commessi dagli “Avvocati per
i  Cambiamento”, senza spirito di
vendetta , ma solo per darne conoscenza ai colleghi male informati dal Consiglio uscente,che ha soppresso la voce delle minoranze, trasformando il
sito ufficiale del Consiglio   in
un bollettino di guerra.
                                                               
Il Comitato Redazionale.